Sorbo Serpico

Comune montano, sorto probabilmente nell’antichità; le tradizionali attività rurali svolgono ancora un ruolo fondamentale nella formazione del reddito. I sorbesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, vivono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce in un certo numero di case sparse. L’abitato, adagiato in un vallone e lambito da un torrente, è interessato da un significativo fenomeno di espansione edilizia, in seguito al quale si è fuso urbanisticamente con il vicino comune di Salza Irpina.

Occupato dalle ultime propaggini collinari dei Monti Picentini, il territorio comunale presenta i tratti tipici del paesaggio mediterraneo: folti sprazzi di vegetazione arbustiva, tipica della macchia mediterranea, cedono il posto, man mano che si sale, ad ampie estensioni di querce e castagni, nelle quali trovano rifugio e nutrimento volpi, faine, martore, gatti selvatici e cinghiali; vasti appezzamenti coltivati e regolari filari di viti e olivi rivestono invece le zone più favorevoli all’intervento dell’uomo.

Comune montano, sorto probabilmente nell’antichità; le tradizionali attività rurali svolgono ancora un ruolo fondamentale nella formazione del reddito. I sorbesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, vivono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce in un certo numero di case sparse. L’abitato, adagiato in un vallone e lambito da un torrente, è interessato da un significativo fenomeno di espansione edilizia, in seguito al quale si è fuso urbanisticamente con il vicino comune di Salza Irpina.

Occupato dalle ultime propaggini collinari dei Monti Picentini, il territorio comunale presenta i tratti tipici del paesaggio mediterraneo: folti sprazzi di vegetazione arbustiva, tipica della macchia mediterranea, cedono il posto, man mano che si sale, ad ampie estensioni di querce e castagni, nelle quali trovano rifugio e nutrimento volpi, faine, martore, gatti selvatici e cinghiali; vasti appezzamenti coltivati e regolari filari di viti e olivi rivestono invece le zone più favorevoli all’intervento dell’uomo.