Comune montano, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin da epoca remota; l’economia locale, basata principalmente sull’agricoltura, si giova anche del contributo del turismo. Più della metà degli andrettesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale e in località Mattinella; il resto della comunità risiede in una serie di agglomerati urbani elementari e in case sparse sui fondi. L’abitato sorge in posizione elevata sulla sommità di una verdeggiante collina e conserva l’originario impianto urbanistico medievale, con stradine che s’intersecano perpendicolarmente, fiancheggiate da antiche abitazioni in pietra. Tutt’intorno si distende un paesaggio essenzialmente montano: sulle cime dei rilievi circostanti e ai piedi dell’abitato predominano distese boschive di caducifoglie (roverella, carpino, acero, nocciolo e faggio) nonché pinete e abetaie, che si diradano col diminuire delle quote altimetriche, lasciando spazio ai seminativi, ai vigneti e ai prati adibiti al pascolo. Le zone fluviali sono popolate di taccole, martin pescatori e beccacce mentre i boschi ospitano picchi, usignoli, capinere e cince.
Comune montano, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin da epoca remota; l’economia locale, basata principalmente sull’agricoltura, si giova anche del contributo del turismo. Più della metà degli andrettesi, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale e in località Mattinella; il resto della comunità risiede in una serie di agglomerati urbani elementari e in case sparse sui fondi. L’abitato sorge in posizione elevata sulla sommità di una verdeggiante collina e conserva l’originario impianto urbanistico medievale, con stradine che s’intersecano perpendicolarmente, fiancheggiate da antiche abitazioni in pietra. Tutt’intorno si distende un paesaggio essenzialmente montano: sulle cime dei rilievi circostanti e ai piedi dell’abitato predominano distese boschive di caducifoglie (roverella, carpino, acero, nocciolo e faggio) nonché pinete e abetaie, che si diradano col diminuire delle quote altimetriche, lasciando spazio ai seminativi, ai vigneti e ai prati adibiti al pascolo. Le zone fluviali sono popolate di taccole, martin pescatori e beccacce mentre i boschi ospitano picchi, usignoli, capinere e cince.
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